BB Bed and Breakfast a Siracusa
Se pensi ad una vacanza nella città di Siracusa sei nel posto giusto!
Abbiamo a disposizione Bed and Breakfast e appartamenti a Siracusa, in città o al mare per tutte le esigenze, per le famiglie con bambini o per gruppi d’amici .La Nostra Formula S ti permette di scegliere il luogo ideale dove trascorrere le tua villeggiatura in piena tranquillità.Le case vacanze e gli appartamenti in affitto a Siracusa in Sicilia hanno cucine totalmente accessoriate per preparare la colazione, il pranzo e la cena come a casa tua. |
La Città di Siracusa

Città di mare, che nel mare si allunga con l'isola di Ortigia, Siracusa è adagiata lungo una baia armoniosa. Il nome evoca subito il passato greco, i tiranni e la rivalità con Atene e con Cartagine , passato di cui la città conserva numerose testimonianze questo si affianca un periodo forse meno conosciuto, ma non meno suggestivo, che si rivive percorrendo le stradine dell'isola, dove il tempo sembra essersi fermato in bilico tra Medioevo e Barocco. Subito alle spalle di Ortigia si estende l'Acradina, come veniva chiamata nell'antichità la zona pianeggiante contigua ad Ortigia. E poi la Neaú polis, area "nuova" dove si trova il teatro, l'Orecchio di Dionisio e la latomia del Paradiso, una delle più belle, e, ad oriente, il quartiere di Tyche che ricorda la presenza di un tempio dedicato alla dea Fortuna (dal greco Tyche, il caso). Domina tutta l'Epipoli, custodita e difesa dal castello Eurialo, in posizione elevata e strategica.
ORTIGIA
Giace de la Sicania al golfo avanti un'isoletta che a Plemirio ondoso è posta incontro, e dagli antichi è detta per nome Ortigia...
Uno sguardo alla costa...
L'isola, l'insediamento più antico della città, è legata alla terraferma dal Ponte Nuovo, prolungamento di c.so Umberto I, una delle principali arterie di Siracusa. Qui la sensazione del mare si fa più forte fin dalla darsena che si stende sia a destra che a sinistra del ponte ed è animata da barche colorate. Lasciando vagare lo sguardo lungo la banchina si nota a destra, proprio sull'angolo, un bel palazzo in stile neogotico: l'intonaco rosso e le bifore della dimora del poeta e scrittore Antonio Cardile (ME 1883-SR 1951) invitano il visitatore a proseguire il peniplo dell'isola. L'atmosfera che si respira è più calma e pacata ed i rumori sembrano giungere attutiti. Sulla destra il mare, sulla sinistra le antiche mura spagnole che testimoniano come un tempo (fino al 1800) tutta la città vecchia fosse fortificata.La Porta
Marina, la cui lineanità è spezzata da una bella edicola in stile
catalano, immette nel passeggio Adorno, creato sopra le mura nel XIX sec. Oltre, lo sguardo abbraccia l'immensa distesa del Porto Grande, in passato teatro di imponenti battaglie.
Fonte Arethusa - Sorgente di acqua dolce, ebbe nell'antichità un ruolo determinante per l'insediamento del primo nucleo di abitanti. L'esistenza della fonte è legata ad una leggenda. Arethusa, ninfa di Diana perseguitata dall'amore del cacciatore Alfeo, chiede aiuto alla dea che la fa fuggire lungo una via sotterranea. Raggiunta così l'isola di Ortigia, la ninfa si trasforma in fonte. Alfeo però non si perde d'animo trasformatosi in fiume sotterraneo, passa lo Ionio fino a raggiungere Ortigia dove mescola le sue acque con quelle di Arethusa.Oggi nella fonte, tra papiri e palme, nuotano anatre e papere.Il fronte delle case, dai colori pastello, rende l'armoniosa continuità che pervade anche le vie interne. Appare sulla punta estrema dell'isola la mole del Castello Maniace (non visitabile).
Fortezza in pietra arenaria costruita da Federico II di Svevia nella prima metà del XIII sec. lI nome è quello del generale bizantino Giorgio Maniace che nel 1038 cerca di sottrarre Ortigia agli Arabi, fortificando l'isola ed in particolare il luogo dove poi Federico II riedificherà il castello. La struttura squadrata e massiccia è tipica della tipologia costruttiva sveva. Alcuni elementi architettonici testimoniano come il castello probabilmente avesse funzione difensiva, ma anche di rappresentanza. Proseguendo si raggiunge la riviera di Levante da cui si gode di una bella vista del Castello (la migliore resta quella che si gode dal mare). Si supera la Chiesa dello Spirito Santo, dalla bella e bianca facciata a tre ordini raccordati da volute e scandita da lesene, e si raggiunge, lasciato alle spalle anche il Fort Vigliena, il Belvedere S. Giacomo, un tempo baluardo difensivo, da dove si gode di una bella vista su Siracusa
ORTIGIA
Giace de la Sicania al golfo avanti un'isoletta che a Plemirio ondoso è posta incontro, e dagli antichi è detta per nome Ortigia...
Uno sguardo alla costa...
L'isola, l'insediamento più antico della città, è legata alla terraferma dal Ponte Nuovo, prolungamento di c.so Umberto I, una delle principali arterie di Siracusa. Qui la sensazione del mare si fa più forte fin dalla darsena che si stende sia a destra che a sinistra del ponte ed è animata da barche colorate. Lasciando vagare lo sguardo lungo la banchina si nota a destra, proprio sull'angolo, un bel palazzo in stile neogotico: l'intonaco rosso e le bifore della dimora del poeta e scrittore Antonio Cardile (ME 1883-SR 1951) invitano il visitatore a proseguire il peniplo dell'isola. L'atmosfera che si respira è più calma e pacata ed i rumori sembrano giungere attutiti. Sulla destra il mare, sulla sinistra le antiche mura spagnole che testimoniano come un tempo (fino al 1800) tutta la città vecchia fosse fortificata.La Porta
Marina, la cui lineanità è spezzata da una bella edicola in stile
catalano, immette nel passeggio Adorno, creato sopra le mura nel XIX sec. Oltre, lo sguardo abbraccia l'immensa distesa del Porto Grande, in passato teatro di imponenti battaglie.
Fonte Arethusa - Sorgente di acqua dolce, ebbe nell'antichità un ruolo determinante per l'insediamento del primo nucleo di abitanti. L'esistenza della fonte è legata ad una leggenda. Arethusa, ninfa di Diana perseguitata dall'amore del cacciatore Alfeo, chiede aiuto alla dea che la fa fuggire lungo una via sotterranea. Raggiunta così l'isola di Ortigia, la ninfa si trasforma in fonte. Alfeo però non si perde d'animo trasformatosi in fiume sotterraneo, passa lo Ionio fino a raggiungere Ortigia dove mescola le sue acque con quelle di Arethusa.Oggi nella fonte, tra papiri e palme, nuotano anatre e papere.Il fronte delle case, dai colori pastello, rende l'armoniosa continuità che pervade anche le vie interne. Appare sulla punta estrema dell'isola la mole del Castello Maniace (non visitabile).
Fortezza in pietra arenaria costruita da Federico II di Svevia nella prima metà del XIII sec. lI nome è quello del generale bizantino Giorgio Maniace che nel 1038 cerca di sottrarre Ortigia agli Arabi, fortificando l'isola ed in particolare il luogo dove poi Federico II riedificherà il castello. La struttura squadrata e massiccia è tipica della tipologia costruttiva sveva. Alcuni elementi architettonici testimoniano come il castello probabilmente avesse funzione difensiva, ma anche di rappresentanza. Proseguendo si raggiunge la riviera di Levante da cui si gode di una bella vista del Castello (la migliore resta quella che si gode dal mare). Si supera la Chiesa dello Spirito Santo, dalla bella e bianca facciata a tre ordini raccordati da volute e scandita da lesene, e si raggiunge, lasciato alle spalle anche il Fort Vigliena, il Belvedere S. Giacomo, un tempo baluardo difensivo, da dove si gode di una bella vista su Siracusa