Bed and Breakfast e Appartamenti ad Acate
Abbiamo a disposizione bed and breakfast e appartamenti per Vacanze ad Acate in città o al mare per tutte le esigenze, per le famiglie con bambini, per gruppi d’amici o per chi è in viaggio d’affari.La Nostra Formula SENZA PENSIERI ti permette di scegliere il luogo ideale dove trascorrere le tua villeggiatura in piena tranquillità Le Case vacanze e gli appartamenti in affitto ad Acate in Sicilia sono regolarmente ispezionati, inoltre hanno cucine totalmente accessoriate per preparare la colazione, il pranzo e la cena come a casa tua.
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La Città di ACATE

Le prime notizie certe su Biscari risalgono al 1299. In quell'anno il "Casale Biscari" veniva concesso dal Re Carlo II d'Angiò a Gualtiero Pantaleone, come infatti è riportato dal Registro Angioino del 1299-1300. Con la disfatta degli Angioini e la definitiva conquista della Sicilia da parte degli Aragonesi, il feudo di Biscari passò prima ad Antonio Beneventano e dopo ai nobili Lamia da Lentini, che lo tennero per circa un secolo. Ma nel 1392, essendosi Ruggero Lamia dimostrato avverso al Re Martino, il Feudo di Biscari gli fu tolto e fu assegnato a Giacomo Serra di Siracusa.
Nel 1396 alla morte del Serra essendo senza figli, il Feudo fu assegnato a Nicolò Castagna, che nel 1407 lo vendette a Matteo Mazzone, il quale lo vendette a sua volta a Bernardo Cabrera, signore della vasta Contea di Modica Al Cabrera fu intentata causa dal catanese Antonio De Castellis, che reclamava il Feudo in suo diritto, essendo figlio di Costanzo Lamia; lo ottenne e fu investito col titolo di Barone il 13 aprile del 1416. Nel 1493 comincia per Biscari un periodo di benessere e un discreto sviluppo agricolo, dovuto ad un incremento della popolazione che portò il casale ad assumere la fisionomia di un discreto centro abitato, grazie al Barone Guglielmo Raimondo, che ottenne l'autorizzazione a costruire il castello.A Guglielmo Raimondo successe la moglie Elisabetta Viperano e dopo di lei si successero alla baronia di Biscari molti altri Castello fino a Ferdinando, che nel 1566 fu nominato signore di Biscari, e poiché morì senza figli fu anche l'ultimo dei Castello. Per diritto quindi, la signoria di Biscari passò a Francesco Castellis, a condizione che assumesse le armi e il cognome dei Castello.
A lui successe Francesco, il quale morì senza eredi, lasciando la signoria di Biscari al fratello Vincenzo nel 1609, che alla sua morte lasciò come unica erede la figlia Maria la quale fu investita dalla baronia di Biscari il 15 febbraio del 1622.
All'età di undici anni fu concluso il suo matrimonio con lo zio Agatino, che in seguito alle nozze divenne barone di Biscari.Nel 1624 il Feudo passò ad Agatino Paternò Castello , il quale nel 1633 fu nominato primo Principe di Biscari, da Filippo IV Re di Spagna. Agatino Paternò Castello, oltre a modificare il castello, fece costruire
Eventi
Festa di San Giuseppe
In occasione della festa di San Giuseppe (19 marzo), che coincide la festa del papà, alcune famiglie preparano "u patriarca", ovvero un altare ricoperto da lenzuola bianche ricamate su cui vengono poste le portate. Il Pranzo Sacro viene offerto alla Sacra Famiglia impersonata da tre persone bisognose del paese.
Festa di San Vincenzo
La festa di San Vincenzo,
che dura quattro giorni fino alla terza domenica dopo Pasqua, continua un'antica
tradizione cominciata nel 1722. Rivestiva un ruolo centrale nella festa il Palio di San Vincenzo, che si svolgeva in Corso Indipendenza, una delle vie principali del paese, ma da tre anni è stato abolito. A completare l'aspetto folcloristico della festa la presenza di sbandieratori, gruppi siciliani e il corteo storico, formato da giovani del paese in abiti del Settecento.
Il Venerdì Santo
Il Venerdì Santo a mezzogiorno, in Corso Indipendenza, all'incrocio con Via Roma, la statua del Cristo con la croce sulle spalle incontra la Veronica, la quale deterge il suo viso con un fazzoletto; subito dopo, all'incrocio con Via XX Settembre, presso i quattru cantuneri (i "quattro canti", cioè il centro geografico del paese), avviene l'incontro tra la statua della Madonna in lutto per la perdita del figlio e la
statua del Cristo che la saluta portando in alto il braccio.Sempre il Venerdì Santo, dopo il tramonto, la compagnia teatrale "Hobby Club" mette ogni anno in scena "I setti parti", dramma sacro in atto unico che rievoca la crocifissione e morte di Cristo. Impressionante la puntuale partecipazione di tutta la popolazione acatese, che nella tanto attesa "sera delle parti" gremisce la Piazza Calvario.
Altri eventi
Carnevale con carri allegorici.
Festa del patrono San Vincenzo
Nel 1396 alla morte del Serra essendo senza figli, il Feudo fu assegnato a Nicolò Castagna, che nel 1407 lo vendette a Matteo Mazzone, il quale lo vendette a sua volta a Bernardo Cabrera, signore della vasta Contea di Modica Al Cabrera fu intentata causa dal catanese Antonio De Castellis, che reclamava il Feudo in suo diritto, essendo figlio di Costanzo Lamia; lo ottenne e fu investito col titolo di Barone il 13 aprile del 1416. Nel 1493 comincia per Biscari un periodo di benessere e un discreto sviluppo agricolo, dovuto ad un incremento della popolazione che portò il casale ad assumere la fisionomia di un discreto centro abitato, grazie al Barone Guglielmo Raimondo, che ottenne l'autorizzazione a costruire il castello.A Guglielmo Raimondo successe la moglie Elisabetta Viperano e dopo di lei si successero alla baronia di Biscari molti altri Castello fino a Ferdinando, che nel 1566 fu nominato signore di Biscari, e poiché morì senza figli fu anche l'ultimo dei Castello. Per diritto quindi, la signoria di Biscari passò a Francesco Castellis, a condizione che assumesse le armi e il cognome dei Castello.
A lui successe Francesco, il quale morì senza eredi, lasciando la signoria di Biscari al fratello Vincenzo nel 1609, che alla sua morte lasciò come unica erede la figlia Maria la quale fu investita dalla baronia di Biscari il 15 febbraio del 1622.
All'età di undici anni fu concluso il suo matrimonio con lo zio Agatino, che in seguito alle nozze divenne barone di Biscari.Nel 1624 il Feudo passò ad Agatino Paternò Castello , il quale nel 1633 fu nominato primo Principe di Biscari, da Filippo IV Re di Spagna. Agatino Paternò Castello, oltre a modificare il castello, fece costruire
Eventi
Festa di San Giuseppe
In occasione della festa di San Giuseppe (19 marzo), che coincide la festa del papà, alcune famiglie preparano "u patriarca", ovvero un altare ricoperto da lenzuola bianche ricamate su cui vengono poste le portate. Il Pranzo Sacro viene offerto alla Sacra Famiglia impersonata da tre persone bisognose del paese.
Festa di San Vincenzo
La festa di San Vincenzo,
che dura quattro giorni fino alla terza domenica dopo Pasqua, continua un'antica
tradizione cominciata nel 1722. Rivestiva un ruolo centrale nella festa il Palio di San Vincenzo, che si svolgeva in Corso Indipendenza, una delle vie principali del paese, ma da tre anni è stato abolito. A completare l'aspetto folcloristico della festa la presenza di sbandieratori, gruppi siciliani e il corteo storico, formato da giovani del paese in abiti del Settecento.
Il Venerdì Santo
Il Venerdì Santo a mezzogiorno, in Corso Indipendenza, all'incrocio con Via Roma, la statua del Cristo con la croce sulle spalle incontra la Veronica, la quale deterge il suo viso con un fazzoletto; subito dopo, all'incrocio con Via XX Settembre, presso i quattru cantuneri (i "quattro canti", cioè il centro geografico del paese), avviene l'incontro tra la statua della Madonna in lutto per la perdita del figlio e la
statua del Cristo che la saluta portando in alto il braccio.Sempre il Venerdì Santo, dopo il tramonto, la compagnia teatrale "Hobby Club" mette ogni anno in scena "I setti parti", dramma sacro in atto unico che rievoca la crocifissione e morte di Cristo. Impressionante la puntuale partecipazione di tutta la popolazione acatese, che nella tanto attesa "sera delle parti" gremisce la Piazza Calvario.
Altri eventi
Carnevale con carri allegorici.
Festa del patrono San Vincenzo